Autenticità, chiarezza, disintermediazione sono alcuni degli aspetti che oggi, nel settore della comunicazione d’impresa, hanno assunto un rilievo fondamentale per costruire e mantenere quel rapporto di fiducia fra brand, aziende e stakeholders di riferimento.
Si tratta di macro-trend che hanno un impatto diretto sull’ecosistema dei media, tanto della stampa – online e offline – tanto dei social network.
Le reportistiche più recenti hanno evidenziato come l’accesso alle notizie passi sempre più attraverso “porte laterali”: oggi la maggior parte dell’utenza approda ad un articolo giornalistico dai social network (il 73%, rileva il Reuters Digital News Report, qui una nostra lettura per approfondire le nuove dinamiche del funnel dell’informazione). Notizie il più delle volte condivise da utenti-persone fisiche, che accompagnano il link di condivisione con una riflessione nel copy.
Di fatto accade dunque che le persone, e in particolare i professionisti e i top manager, hanno la possibilità di commentare informazioni di attualità personalmente, in forma disintermediata, offrendo al proprio network il proprio punto di vista. Questo in un contesto in cui la corporate reputation di brand e aziende si gioca sempre di più sul terreno digital della web reputation e l’80% degli stakeholder è condizionato dalla reputazione del CEO (qui avevamo parlato del ruolo del CEO e dei 5 benefici che può portare alla reputation aziendale).
Nel concreto, che risultati produce questo cambiamento di dinamiche e quali opportunità strategiche offre alla comunicazione corporate?
Ecco un esempio che coinvolge la nostra agenzia di comunicazione e il nostro CEO Luca Barabino.
Qualche settimana fa, ha avuto luogo la conferenza stampa di presentazione della nuova Msg Arena, che nascerà nell’area Milano Santa Giulia, durante la quale Risanamento e la società tedesca Cts Eventim hanno raccontato l’innovativo spazio che ospiterà gli eventi di entertainment e alcune gare sportive cittadini delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026.
Risanamento SpA condivide con il proprio profilo corporate su LinkedIn un articolo del Sole 24 Ore online in merito.
Luca Barabino a sua volta condivide il post di Risanamento, accompagnandolo con un copy di commento sul valore dell’iniziativa per la città di Milano.
Prima evidenza: ecco un esempio pratico di accesso all’informazione da porte secondarie individuato dal Reuters Digital News Report. Di certo una parte di utenza sarà approdata all’articolo del Sole 24 Ore attraverso il portale web del giornale. Ma una larga fetta di utenza sarà invece approdata dai post di condivisione che gli utenti hanno generato. Con un indubbio vantaggio: l’utenza approdata tramite “porta laterale” sarà un’utenza più interessata poiché già ha individuato Risanamento spa e Luca Barabino come profili meritevoli di interesse, scegliendo di seguirli.
C’è un risvolto ulteriore che dimostra le potenzialità dell’ibridazione media tradizionali e social media.
Anche la testata online “Il Giornale d’Italia” pubblica un articolo relativo alla nuova Msg Arena e alla riqualificazione di Milano Santa Giulia.
Cos’è avvenuto? Il commento che Luca Barabino aveva condiviso su LinkedIn è stato riportato dal giornalista, trasformandosi in quote, in virgolettato riportato integralmente nell’occhiello del pezzo, con richiamo nel titolo.
Seconda evidenza: il legame sempre più stretto e dinamico fra media e social network genera nuove opportunità. Grazie ai mezzi di comunicazione social, il thought leader ha la possibilità di condividere il proprio punto di vista in modo tempestivo e disintermediato, di fatto generando una ulteriore possibilità di essere attenzionati dai media. Ieri, sarebbe stata necessaria un’interazione proattiva o reattiva con il giornalista per ottenere un risultato di tal genere. Oggi è presente una via ulteriore e la condivisione del proprio punto di vista con una community può trasformarsi in un punto di vista d’interesse per la stampa.
Se questi meccanismi vengono efficacemente gestite in ottica strategica, costruendo per le personalità più rappresentative di brand e aziende – CEO e top management – un percorso in cui comunicazione digitale e PR e digital PR sono efficacemente coordinate, la reputazione aziendale ne trarrà grossi vantaggi.
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