Inizia la fase 2, il new normal, profondamente diversa dal “prima”, dalla normalità pre-lockdown. Per le persone, per i territori e per le imprese questo dovrà significare avere la capacità di leggere il cambiamento che ci ha investito, applicando le proprie risorse per comunicare al meglio.
Il cambiamento ha investito anche e soprattutto la comunicazione, privata in questi mesi della sua componente fisica. “Agli inizi dell’emergenza, ci siamo chiesti se la comunicazione sarebbe ancora rimasta centrale”, ha affermato Luca Barabino ospite virtuale di Marco Barlassina, direttore di Forbes, per la 65a puntata di ForbesLEADER. “In questi mesi di attenta osservazione del mercato, lavorando a fianco dei nostri clienti, ci siamo resi conto che la comunicazione è, anzi, ancor più centrale di prima“.
Il social distancing infatti, ha dimostrato quanto forte sia la spinta dell’uomo, essere sociale, a mantenere quei legami con persone, brand, territori e aziende. Nel periodo di lockdown abbiamo inoltre avuto il tempo di valutare i legami, scegliendo di rafforzarne alcuni o di scioglierne altri. Dunque, è proprio la relazione, sorretta e alimentata dalla comunicazione, che esce vittoriosa da questa crisi. Certo, “con nuovi paradigmi, nuove mezzi e nuovi linguaggi”, rileva Barabino, ma “sempre al centro”.
In questo quadro, la strategia da adottare è quella di una comunicazione che parli alle persone prima ancora che ai consumatori. Una comunicazione “di purpose e di valori che non siano retorici ma estremamente concreti”, sottolinea Barabino, funzionale ad accrescere la fiducia del consumatore nell’attività d’impresa.
Un aspetto di questa crisi che, nell’immaginabile futuro, potrebbe costituire un’opportunità per l’imprenditoria nazionale, è stato quello della risposta corale alla crisi da parte delle aziende. “C’è la tendenza ad affrontare la crisi in modo più sistemico“, ha constatato Barabino, e “l’imprenditore ha finalmente compreso che siamo di fronte ad una stagione in cui la sua impresa non deve pensare solo a se stessa ma a tutto l’ecosistema che la circonda”.
Una consapevolezza che ha premiato la visione di imprenditori come Brunello Cucinelli, che dell’umanesimo aveva già fatto il motore della sua attività. Una consapevolezza abbracciata da altri imprenditori “tutti di lunga esperienza” sottolinea Barabino, che hanno saputo cogliere l’occasione per agire con audacia e rivoluzionare interi settori, come Armani.
categorie: opinioni e attualità