Vale la pena, in questo particolare momento storico, soffermarsi a considerare il peso specifico che la comunicazione rappresenta per la comunità umana.
L’Enciclopedia Treccani riporta: “Gli stimoli o messaggi che ogni individuo capta dall’ambiente prossimo o lontano in cui vive contribuiscono a formarne le opinioni e a modificarne la condotta”.
Nel momento in cui gli stimoli o i messaggi raggiungono il pubblico, dunque, proprio perché contribuiscono a formarne le opinioni e a modificarne la condotta, condizionano il divenire della realtà poiché è qui che la condotta dell’uomo si manifesta.
Dunque, possiamo dire che il racconto, cioè l’insieme degli stimoli o messaggi sotto qualsiasi forma essi pervengano all’attenzione del singolo, definisce la realtà.
Ma cos’è, esattamente, il racconto? È l’edera che si arrampica sul muro grezzo costruito con i mattoni dei fatti. Per chi passeggia e conosce con lo sguardo, la realtà è fatta del muro d’edera. Il racconto dunque non può prescindere dai fatti, crollerebbe. Ma è capace di vestirli, rendendoli memorabili. Proprio come resta più impressa nella memoria una casetta di campagna con le mura verdi d’edera, piuttosto che una con i mattoni o il cemento a vista.
Il racconto ha la capacità di rendere gli eventi memorabili perché interviene sul nostro essere più intimo: sulla nostra componente irrazionale ed emotiva ed è scientificamente provato che emozione ed empatia contribuiscono a facilitare il ricordo.
In diversi modi il racconto può vestire la realtà. In questo momento, gli stranieri hanno annullato le vacanze in Italia, molte delle nostre fabbriche sono in parte ferme e intere comunità isolate. A testimonianza di quanto, concretamente, un racconto sensazionalistico è stato capace di ridisegnare la nostra quotidianità.
Potrebbe invece sostenere, promuovere e difendere, sempre nel definire i nostri luoghi, le nostre città, la nostra Italia, la nostra reputazione.
Perché questo sia possibile, è necessaria una voce capace di guidare su quel muro di mattoni il verde dell’edera in modo ordinato, armonico, gentile. Capace di costruire un racconto che restituisca fiducia, progettualità, rispetto, senso di comunità. E di restituire quell’orgoglio sereno di essere unici, eccellenti, italiani agli occhi del mondo.
L’iniziativa che vede Barabino & Partners pronta a scendere in campo con i colleghi Auro Palomba (Community Group) e Giuliana Paoletti (Image Building) nasce proprio da questo slancio: offrire alle voci istituzionali del nostro Paese le proprie competenze ed esperienze per costruire, insieme un racconto diverso. E così contribuire a cambiare la realtà.
categorie: opinioni e attualità