Barabino & Partners coltiva talenti, anche nel calcio

Coltivare talenti è sempre stato di fondamentale importanza nella cultura aziendale Barabino&Partners: formare le giovani generazioni, trasmettendo competenze ed esperienza, metterle alla prova sul campo guidate da professionisti esperti è alla base del progetto “La Cantera” che ormai da oltre 10 anni coltiva i giovani talenti della comunicazione corporate.

 

Ma l’orizzonte di Luca Barabino ha saputo essere trasversale e di respiro, anche e soprattutto per via della forte convinzione del ruolo sociale che un’impresa ricopre nei riguardi del territorio e della comunità. È il 2009, quando il Gruppo Barabino&Partners con entusiasmo sceglie di investire impegno e risorse in una collaborazione con il Genoa Cfc. Una partnership durata fino al 2017 che ha portato alla gestione e allo sviluppo di un parallelo progetto formativo dedicato alle giovani promesse del mondo calcistico, il Progetto Genoa Cfc Scuola Calcio, e, per conseguenza, un impegno anche nel recupero e implementazione dello Sciorba Stadium, secondo impianto del capoluogo ligure, che ha preso per l’appunto il nome de LaCantera Stadium Barabino & Partners.

 

Nei quasi 10 anni di esercizio a firma Barabino & Partners, il Progetto Genoa Cfc Scuola Calcio ha dato la possibilità ai più piccini di coltivare la propria passione, mettendo loro a disposizione professionalità, spazi e attrezzature per trasformare un sogno in realtà. Oggi, alcuni talenti passati per la Scuola Calcio prima e il settore giovanile poi negli anni di collaborazione con B&P sono già atleti affermati mentre altri sono sul ciglio d’ingresso nel mondo del “calcio che conta”.

 

 

Pellegri, Zaniolo e Salcedo: talenti già sbocciati

 

Dal 2008 al 2018, la collaborazione tra la Barabino&Partners e il Genoa ha coinvolto più di 1.500 ragazzi, dalla leva 1996 alla 2008. Di questi, ad oggi sono sei quelli che hanno avverato il sogno di esordire nel calcio che conta. Alcuni, per usare un eufemismo, con risultati più che ragguardevoli. Due su tutti, Pietro Pellegri e Nicolò Zaniolo.

 

Fino al 12 maggio 2021, il “genovese DOC” Pellegri deteneva il record di giocatore più giovane ad aver mai esordito in Serie A (15 anni e 280 giorni). Un inizio precoce, ma solo dal punto di vista anagrafico. Ad oggi, infatti, il periodo iniziale di Pietro nella massima serie italiana rimane uno dei più sorprendenti degli ultimi tempi. Esempio perfetto sono i due gol segnati a Roma contro la Lazio, che a 16 anni e 112 lo resero il più giovane di sempre a segnare una doppietta in Serie A. Un inizio da sogno, per un viaggio che al momento sta vedendo il giovane attaccante vestire la maglia del Milan in prestito dal Monaco.

 

Discorso simile, ma di maggior rilevanza, per Nicolò Zaniolo. Classe 1999, e parte del progetto Genoa C.F.C. Scuola Calcio Barabino & Partners dal 2008 e 2010, Zaniolo è ad oggi secondo molti esperti il miglior prospetto del calcio italiano. A soli 22 anni, il talentuoso centrocampista della Roma può già vantare 55 presenze e 10 gol in Serie A, più una presenza fissa negli schemi della nazionale neo campionessa d’Europa. Un cammino finora strepitoso, che avrebbe probabilmente registrato altri traguardi se non fosse stato per i due infortuni, l’ultimo dei quali non ha permesso a Zaniolo di prendere parte all’Europeo. Sfortuna a parte, il futuro per Nicolò si prospetta radioso, a beneficio del calcio italiano nella sua interezza.

 

Oltre a Pellegri e Zaniolo, anche Eddie Salcedo è cresciuto sotto l’ala del Progetto Genoa Cfc Scuola Calcio supportato da Barabino&Partners. Nato a Genova da genitori colombiani, Salcedo gioca oggi nello Spezia.  Come Pellegri, ha esordito in Serie A non ancora sedicenne, e le 38 presenze accumulate l’anno scorso a soli 20 anni con la maglia dell’Hellas Verona confermano un inizio di carriera dalle promettenti prospettive.

 

 

Bianche, Sepe e Cambiaso: alla conquista della Serie A

 

E poi ci sono le giovani leve ancora in forza nella società rossoblu. Flavio Bianchi, Laurens Sepe e Andrea Cambiaso, “leve 2000” presenza fissa nelle riserve che Ballardini, coach della prima squadra, porta ogni Domenica in campo o panchina.

 

Tutti e tre hanno già dato prova di meritare la massima serie, specialmente Cambiaso, che ad oggi conta diverse presenze, un gol e due assist in Serie A. Un ottimo biglietto da visita anche quello di Flavio Bianchi che l’anno scorso, vestendo la maglia della Lucchese, ha messo a segno ben 13 reti in Serie C.

 

Ma Bianchi, Cambiaso e Sepe i risultati migliori li hanno ottenuti insieme, giocando di squadra. Parliamo della Nike Premier Cup edizione 2015 alla quale i tre presero parte con la maglia rossoblu quando competevano nella categoria Giovanissimi. Vinte le selezioni nazionali battendo l’Inter grazie ad un gol di Bianchi, il Genoa volò oltremanica per partecipare alla Manchester United Premier Cup, una delle due manifestazioni giovanili più importanti del mondo.  Nella competizione, la squadra rossoblu si fece onore e, dopo aver sconfitto fra le altre le giovanili del Real Madrid, arrivò in finale dove fu sconfitta ma si celebrò come “Vice Campione del Mondo Under8 15”.

 

 

La Cantera Stadium Barabino & Partners

 

Il più fortunato spettatore e alleato del destino delle giovani promesse resta il campo da gioco. Dal 2009, data di presa in gestione dell’impianto, sono stati aggiunti al centro sportivo numerosi spazi pensati non solo per l’attività calcistica ma anche per quella atletica, fondamentale per una preparazione completa del giocatore.

 

La qualità dell’impianto, la bellezza della regione ligure e una gestione con sguardo internazionale hanno dato opportunità negli ultimi anni di ospitare a La Cantera Stadium, oltre agli allenamenti delle giovanili del Genoa, anche importanti appuntamenti come il Summer Camp “Real Madrid Clinic” o quello del FC Celtic Glasgow. Un arricchimento costante a beneficio non solo dei giovani atleti ma del territorio genovese e dei suoi abitanti che hanno ritrovato uno spazio dove poter condividere momenti di sport e divertimento. Risultati tutt’altro che casuali, per un impianto dal nome tutt’altro che casuale.

 

 

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