Iccrea Banca - CBI

Il settore bancario verso il new normal

Quali sono le sfide che l’emergenza coronavirus ha posto in campo per il settore bancario? Quali sono i comportamenti e i processi che permarranno anche nella fase del new normal? Questi i temi affrontati durante Accenture Banking Conference 2020, l’appuntamento annuale, ormai giunto alla 7° edizione, organizzato da Accenture (quest’anno on air) al fine di fornire al Management delle principali banche e ai protagonisti dell’industria dei servizi finanziari un momento di confronto e dialogo sul futuro del settore.

 

Il credito cooperativo: valore della relazione e smaterializzazione dei servizi

 Come ha rilevato Mauro Pastore, Direttore Generale di Iccrea Banca, “Covid-19 ha determinato un’accelerazione della riforma del credito cooperativo portando all’accentramento e valorizzando l’attività svolta dalla Capogruppo e dal Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea al servizio dei territori e delle comunità, in coordinamento con le Bcc del Gruppo.” “In questo delicato contesto – ha aggiunto Pastore – l’esigenza principale” è quella di rispondere al bisogno di “liquidità di sostentamento, ma ci stiamo preparando per offrire supporti anche per la fase di ripartenza, con progetti di sviluppo che tengano conto del cambiamento”.

Un’altra sfida fondamentale per il credito cooperativo, per tradizione radicato sul territorio, è quella della nuova relazione digital. “Già nel piano strategico pre Covid-19 era previsto un sistema digitale parallelo alla relazione fisica per assicurare servizi di qualità”, sottolinea Pastore, al fine di garantire al cliente la consulenza di specialisti non disponibili nella sua filiale di riferimento, “un modello che verrà implementato, anche dal punto di vista dell’organizzazione degli spazi”. Anche “il modello di business, deve variare”, ha affermato, prevedendo che ora e nel prossimo futuro “ci saranno cali di ricavi e necessità di accantonamenti”. Da affrontare “con il ridisegno del modello di business, verso una maggiore smaterializzazione e l’offerta di una serie di servizi per efficientare il sistema e ricercare la massima qualità”.

In un’epoca in cui la qualità della relazione e il suo lato umano stanno riacquistando importanza in tutti i settori, emerge forte il valore di Iccrea Banca: “conosciamo la nostra clientela nel profondo, abbiamo costruito con i nostro clienti relazioni lunghe e significative”. Questo, al momento dell’erogazione del credito, “consente di valutare l’impresa sulla base delle potenzialità che abbiamo osservato negli anni. E di guardare al futuro tenendo conto di qualità personali e manageriali dell’imprenditore”.

 

L’emergenza covid19 ha anche contribuito ad accelerare alcuni cambiamenti nella filiera già in atto: tutti gli aspetti di back end saranno sempre più affidati ad operatori specializzati, mentre agli istituti bancari saranno richieste le attività di risk management e gestione patrimoni. Per questo, ha affermato Pastore nel prossimo futuro si andrà verso “una nuova partnership con l’ecosistema dei fornitori specializzati”.

 

L’accelerazione nel mercato dei pagamenti e l’open banking

A questo proposito, come ha rilevato Liliana Fratini Passi, Direttore Generale di CBI, realtà a servizio dell’industria finanziaria italiana nella frontiera evolutiva del mercato dei pagamenti, la collaborazione fra istituti di credito e fornitori specializzati offre notevoli opportunità. In primo luogo, per la stessa natura di CBI: “le banche sono nostri azionisti e nostri clienti. Le Infrastrutture e i modelli di servizio sono costruiti nell’interesse di soddisfare la molteplicità di esigenze”. Una collaborazione che si stringe sempre di più da almeno 2 anni, da quando “il sistema finanziario ha dovuto dare risposta a forti cambiamenti dettati da norme”. “In Italia, rileva Fratini Passi, “l’80% del sistema finanziario ha investito in CBI, piattaforma che ha consentito alle oltre 300 banche italiane di dialogare in modo tempestivo e con una riduzione di investimenti”. È questo il “punto di partenza” di un’evoluzione che l’emergenza coronavirus ha senza dubbio accelerato ma che era già in moto.

Una sfida da affrontare sarà quella relativa ai servizi di open banking, che costituiscono un’opportunità per le banche, in un momento in cui le banche hanno grande necessità di “valorizzare il proprio ruolo di contatto e di intermediario”. Infatti, afferma Fratini Passi, “le tecnologie consentono di riappropriarsi del ruolo di intermediario specie riguardo all’open finance, potendo distribuire prodotti non di filiera bancaria” fornendo alla banca la possibilità di essere “distributore di servizi latu sensu”. E se è vero che la digitalizzazione può favorire il subentro di soggetti esterni meno regolamentati sul mercato, la chiave per mantenere il primato, ora più che mai, “è la fiducia, grazie alla quale le banche riescono ancora a competere con gli operatori over the top”.

L’imperativo primario resta dunque quello dell’investimento nella relazione umana, valorizzando e implementando il digitale quale veicolo della relazione.

 

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