LA CANTERA BARABINO & PARTNERS

Fare o non fare, non c’è provare

A volte “chi fa da sé, fa per tre”, ma la verità è che pendo drasticamente per il rivale di questo detto: “l’unione fa la forza”. Lavorare in squadra è parte integrante del mio modo di procedere, di pensare, proprio per il mio recentissimo passato di atleta di ginnastica acrobatica, uno sport di squadra e “da contatto” – termini che la pandemia ci ha insegnato a conoscere e che oggi ci “parlano” un po’ di più di qualche tempo fa.

 

Quando ho iniziato a maturare l’idea di voler diventare una comunicatrice, tra i motivi che mi hanno spinto a questa professione c’era proprio l’aspetto fondamentale di team working. Per poter lavorare in modo sinergico ed efficace, deve esserci sintonia. E, proprio come accade nello sport ad alto livello, se qualcosa non funziona, se non si è d’accordo, risulta subito evidente; bisogna quindi cercare di capire come tornare allo stato dell’arte per far sì che i movimenti ritornino fluidi, continui.

 

 

Team work

 

Una buona collaborazione tra colleghi, che si tratti di sport o di altri contesti professionali, può aiutare a snellire notevolmente il carico emotivo e concreto del lavoro da portare a termine. All’inizio, durante la fase di apprendimento, è impensabile essere efficienti e autonomi in ogni segmento di lavoro che ci si proponga; per questo fare squadra è la soluzione ultima per me: in squadra posso integrare ciò che mi manca dai miei pari e dai miei superiori, e ricambiare con la mia esperienza in una collaborazione che mira al miglior risultato possibile, ognuno con il proprio contributo. In questo modo si conta gli uni sugli altri e si rende l’ambiente di lavoro più produttivo e piacevole. Proprio fin dal primo ingresso nella sede milanese di Barabino & Partners ho potuto percepire la forte predisposizione al team working: un gruppo unito, capace di seguire una linea comune per continuare a crescere e migliorarsi.

 

In questa professione sto ritrovando tanto di ciò che ho imparato nella mia carriera da atleta, i ritmi, la creatività e le relazioni: ieri con i tecnici federali e gli allenatori, oggi con i clienti e i colleghi, i miei nuovi compagni di squadra. Con loro ho potuto confrontarmi, conoscerci giorno dopo giorno, anche grazie ai corsi di formazione e i momenti di team building: preziose occasioni che ci permettono di rafforzare un legame professionale anche da punto di vista umano, andando oltre le scrivanie e qualche caffè.

 

Sono sempre stata una persona piuttosto esigente con me stessa, nei ritmi e nei risultati, tendente al perfezionismo – deformazione professionale dicono i ginnasti; ho imparato nel tempo a mitigare queste caratteristiche per renderle utili, e trasformare lo stress da tossico a tonico, nell’agonismo in pedana come nella vita.

 

 

“Fare o non fare, non c’è provare”

 

Nel progetto La Cantera la formazione è attiva e concreta, grazie alla possibilità di sperimentare giorno dopo giorno la teoria. Inoltre, la presenza di un tutor, a cui fare sempre riferimento in caso di dubbi, domande, curiosità sulla professione, rende l’esperienza formativa completa e permette di diventare professionisti del mestiere senza improvvisazioni, ma con solide basi di approccio.

 

Citando uno dei personaggi dell’amatissima saga di Guerre Stellari, il saggio maestro Yoda, puoi “fare o non fare, non c’è provare”: la mentalità è tutto e un approccio positivo e sicuro aumenta nettamente le probabilità che il progetto vada a buon fine.

 

Proprio in linea con quanto dice Yoda, in questi mesi di Cantera, ho avuto l’opportunità di sperimentare tanto in poco tempo, anche grazie a moltissime esperienze pratiche. Ho partecipato a conferenze stampa, webinar, eventi e fiere, in cui, anche solo attraverso un supporto nella realizzazione dei diversi materiali, ho potuto dare vita a una fitta rete di contatti e a un mio personale metodo di lavoro.

 

L’aspetto che trovo sia il più interessante è la parte di formazione legata specificatamente alla comunicazione efficace: nei colleghi ho trovato quell’attenzione ai dettagli, quella “pulizia nei movimenti” – come diremmo nel settore ginnico. In B&P, si presta grande attenzione anche al più piccolo segnale, così da capire chi si ha davanti e come sia più opportuno ed efficace muoversi, che cosa consigliare in ottica consulenziale, quale direzione prendere a livello strategico e progettuale.

 

Insomma, grazie a questo progetto e, soprattutto, ai tanti colleghi preparati e disponibili che ho trovato lungo il percorso, sto avendo la possibilità di diventare una risorsa nel settore, muovendo i primi passi da comunicatrice, fuori dalle righe di un libro.

 

 

Elisa Jandolo Cossu

 

 

 

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Contribuire alla formazione sul campo dei giovani è da sempre una vocazione per Barabino & Partners. Per questo, il programma di tirocinio La Cantera è strutturato in modo da coinvolgere i partecipanti rendendoli parte attiva nei progetti di consulenza in comunicazione d’impresa.

 

La rubrica “Parola ai Giovani” è uno spazio a loro dedicato: la penna (o meglio, la tastiera) va all’entusiasmo, alla curiosità, alla meraviglia di chi intraprende i primi passi di un mestiere, quello del comunicatore, che richiede molta attenzione, grandi capacità e impegno costante. Con l’augurio che qui possano essere raccolti i ricordi dell’inizio di una carriera ricca di soddisfazioni.

categorie: Parola ai Giovani