Il 2020 è stato un anno complicato che ha cambiato abitudini, gestione dello spazio e del tempo. Ma è stato anche un anno durante il quale abbiamo imparato (o reimparato) moltissime cose.
È da tempo che comunichiamo da remoto, ma questo periodo ha fatto da booster. Ci ha permesso di scoprire ed implementare tool e skills a cui altrimenti non avremmo dedicato energie e che saranno fondamentali per la comunicazione negli anni a venire.
Anche il modo in cui comunichiamo con i clienti è cambiato. Pochissimi incontri di persona, presentazioni online, riunioni durante le quali abbiamo dovuto confrontarci – virtualmente – con persone mai incontrate prima. Inizialmente non è stato semplice, digitalizzare la vita lavorativa, gli incontri, abbiamo dovuto ripensare l’intero assetto.
Quando si presenta un progetto a un cliente in presenza si può giocare sul contatto visivo, sul linguaggio del corpo, una piccola pausa…un caffè. Tutti quei piccoli gesti che ci permettono di empatizzare ed entrare in sintonia con la nostra audience.
Nelle presentazioni online invece tutto sembra più distante e asettico, condividere una presentazione e rivolgere lo sguardo unicamente al proprio schermo fa sì che qualsivoglia contatto diretto con l’interlocutore venga meno. E in un primo momento può essere difficile.
Per questo, a pochi mesi dall’inizio del mio tirocinio “La Cantera”, mi sono ritrovata a pensare: in che modo è possibile rendere le presentazioni online più efficaci?
Una riflessione cui ho avuto modo di dedicarmi grazie al mio coinvolgimento nel progetto di formazione interna “Presentazioni efficaci a distanza: un nuovo modo di comunicare e interagire” curato dai colleghi di B&People, la divisione di Barabino & Partners specializzata nella formazione nell’ambito della comunicazione.
Uno dei primi fattori per aumentare l’efficacia delle presentazioni online è la necessità – in realtà già esistente a livello generale al tempo d’oggi – di puntare su chiarezza, immediatezza ed essenzialità. Tali attitudini e caratteristiche possono essere veicolate in più modi: tramite la grafica utilizzata, il tono di voce, lo sguardo e il linguaggio del corpo.
Potrà sorprendere che si parli di linguaggio del corpo nel contesto virtuale, ma il linguaggio non verbale è importante anche in questa sede. Si può comunicare con il viso, attraverso un sorriso, rivolgendo lo sguardo sempre in camera. Si possono anche utilizzare gesti e movimenti del busto, per sottolineare concetti e conferire determinate sfumature al parlato.
Per quanto riguarda la componente grafica il tutto si potrebbe riassumere nel claim: “less is more”. Nelle slide si dovrà prediligere – ancora una volta – semplicità e numero ridotto di chart, per contenere i tempi e lasciare più spazio, al termine della presentazione alle domande e all’interazione con i clienti. Anche in questo caso la parola d’ordine è “essenzialità”: poche e significative parole chiave e graficizzazione dei concetti. Molto spesso un’immagine è in grado di comunicare più di mille parole.
Altro aspetto importante è sicuramente la “netiquette”, ossia l’insieme di quelle “regole non scritte” che dovremmo imparare a rispettare, in quanto utili ad interfacciarsi in modo corretto con l’audience di riferimento all’interno di un contesto virtuale.
Talvolta sembrerà complicato inserirsi nella conversazione evitando di interrompere chi sta parlando, oppure tedioso tenere la telecamera accesa per tutta la durata della riunione. Tuttavia, è sufficiente adottare dei piccoli accorgimenti che, molto spesso, non sono poi tanto diversi da quelli che useremmo di persona! Ad esempio, è importante utilizzare le cuffie, avere una buona illuminazione, assicurarsi di avere un background “ordinato” e un abbigliamento consono… almeno dalla vita in su!
Questo periodo ci ha dimostrato quanto possiamo essere resilienti, confermando inoltre che gli strumenti adatti a combattere il caos – o l’eccesso di informazioni – sono ordine, empatia e metodo. È necessario, dunque, nel day by day, soprattutto per coloro che lavorano in ambito di comunicazione d’impresa, fare propri gli accorgimenti passati in rassegna.
In un mondo sempre più interconnesso, dove la distanza geografica non è più un fattore discriminante, gli strumenti digitali che abbiamo imparato a conoscere consentiranno di “restare connessi” ma dipenderà da noi il saperli utilizzare in modo efficace.
Valentina Logli
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Contribuire alla formazione sul campo dei giovani è da sempre una vocazione per Barabino & Partners. Per questo, il programma di tirocinio La Cantera è strutturato in modo da coinvolgere i partecipanti rendendoli parte attiva nei progetti di consulenza in comunicazione d’impresa.
La rubrica “Parola ai Giovani” è uno spazio a loro dedicato. La penna (o meglio, la tastiera) va dunque all’entusiasmo, alla curiosità, alla meraviglia di chi si affaccia ad un mestiere delicato e di grande rilievo per la costruzione dell’opinione pubblica. Con l’augurio che qui possano essere raccolti i ricordi dell’inizio di una carriera ricca di soddisfazioni.
categorie: opinioni e attualità