L’Osservatorio di Si Collection ha effettuato un’analisi completa sul debito scaduto degli Italiani: rielaborando i dati legati a ciascuno dei circa 700mila titolari, sono state analizzate oltre 800mila posizioni debitorie che hanno un valore complessivo di oltre 3,1 miliardi €.
Si Collection è una delle realtà più consolidate nel panorama italiano nel recupero crediti e rappresenta un punto di riferimento per un selezionato panel di clienti provenienti dalle principali istituzioni finanziarie, banche e, non da ultimo, dal mondo commerciale e delle utilities.
Ecco dunque l’identikit del cittadino italiano che si trova a dover regolarizzare la propria posizione finanziaria con gli operatori di credito: di nazionalità italiana, uomo, cinquantenne, residente nel centro-nord, indebitato con un solo operatore, deve restituire intorno ai 4600 euro.
Vediamo ora i dati più specificatamente: il 90% dei debitori è di nazionalità italiana, sono in maggioranza uomini con un debito di natura finanziaria, riconducibile principalmente al credito al consumo.
La fascia più esposta è quella che va dai 46 ai 55 anni seguita poco dopo da quella che va dai 36 ai 45 anni.
I debitori sono insolventi per il 96% con un solo operatore di credito e sono di più nelle regioni che ospitano le maggiori aree metropolitane: la prima è Milano seguita da Roma in seconda posizione e Napoli.
Gli importi da recuperare sono in primo luogo di entità compresa tra i 500 e i 5000 €, seguiti poi da quelli di fascia inferiore ai 500 €.
Il credito si recupera con maggiori probabilità di successo su posizioni scadute fino a 120 giorni con un’incidenza dell’87%, si scende però al 25% se si superano i 12 mesi.
“Il quadro che emerge è chiaramente critico, – spiega Vieri Bencini, Amministratore Delegato di Si Collection – il primo passo per affrontare questo problema, ed evitare che diventi strutturale, è proprio quello di analizzare i dati, capire nel dettaglio i contorni del fenomeno e individuare delle soluzioni valide sia per i debitori coinvolti, sia per il sistema creditizio nel suo complesso”.
Infographics Credits: Il Sole24ore