LA CANTERA BARABINO & PARTNERS

Il glossario del consulente

Avendo studiato giurisprudenza e lavorato in uno studio legale, il mio ingresso nella Cantera di Barabino & Partners è stato il mio primo vero incontro professionale con il mondo della comunicazione, che avevo toccato solo in parte tramite il volontariato.

 

Ho cominciato questa avventura tra molte incognite, ma con la consapevolezza di avere tanto da imparare da un mestiere in cui, come ho avuto modo di scoprire, non si finisce mai di apprendere. Per questo motivo ho cercato, fin dal primo minuto, di “aprire le orecchie” e di assimilare tutto ciò che potevo.

 

Tra decine di riunioni, incontri, chiacchierate e pillole dei miei colleghi senior (e non), ho familiarizzato con una serie di parole che ricorrono costantemente nel linguaggio del consulente in comunicazione: “valore”, “condivisione”, “riservatezza”, “creatività”, “contesto”, “curiosità”, “gestione”. Queste sono quelle che più mi hanno aiutato ad avvicinarmi a questa complessa e, allo stesso tempo, affascinante professione. Infatti, non si limitano a essere semplici parole, ma sottintendono dei principi fondamentali.

 

Il valore di valorizzare

 

Valore è il termine che più di tutti, a mio parere, rappresenta l’anima, il significato e il fine ultimo della professione del consulente. “Valorizzare”, “valore aggiunto”, “portare valore” sono tutte declinazioni di un termine che, tra le tante sfumature di significato, vogliono dire migliorare.

 

Osservando il lavoro di consulenti più esperti, mi sono reso conto che, per portare risultati soddisfacenti, occorre impegnarsi in un’attività propositiva: un mix tra creatività e conoscenza del contesto e del cliente. Fin dal primo giorno, infatti, sono stato spronato a perseguire degli obiettivi per contribuire al miglioramento della situazione del cliente.

 

La condivisione

 

Condividere, nel mondo della comunicazione, è essenziale. Anzi, si potrebbe dire che la condivisione è l’essenza stessa della comunicazione.

 

Il bravo comunicatore, però, non comunica “a vanvera”. Infatti, fin da subito, ho imparato che le Media Relations, ad esempio, si basano sullo scambio reciproco tra colleghi, cliente e giornalisti. Le informazioni devono essere condivise con il giornalista in maniera oculata nel rispetto delle esigenze del cliente e dei criteri di “notiziabilità”. Alcune informazioni non sono notizie, e non tutte le notizie sono importanti per lo stesso target. Quindi, saper individuare il medium più adatto, per trasmettere al pubblico ciò che è per lui rilevante, è una regola base che, ascoltando i miei colleghi, ho potuto assimilare e fare mia.

 

La gestione

 

Il comunicatore deve avere tutto sotto controllo. Questo è uno degli aspetti più complessi della sua professione, dal momento che segue diversi clienti. Saper prioritizzare le richieste e le necessità di tutti diventa fondamentale per organizzare il lavoro. Non solo, il consulente deve conoscere il contesto, che non si limita a includere quanto accade nello specifico “mondo” di ogni cliente, ma si estende a ciò che lo circonda (per esempio, attualità, politica e mercato). Per questo la rassegna stampa e la lettura mattutina dei giornali assumono un’importanza fondamentale.

 

Un altro tipo di gestione è quello che il consulente deve esercitare durante conferenze stampa ed eventi. Partecipando ad alcune di queste manifestazioni, insieme al mio tutor e altri senior Partner, ho imparato che il bravo consulente, “drizzate le antenne”, deve saper agire reattivamente o proattivamente a seconda degli input di tutti gli stakeholder.

 

Quaderno

 

Una menzione speciale va all’agenda e al quaderno, fra i migliori amici del consulente. Tra impegni, riunioni improvvise e chiamate inaspettate che si accavallano durante la giornata, è impensabile poter sbrigare il lavoro quotidiano senza prendere appunti.

 

In conclusione, l’idea che mi sono fatto è che il consulente in comunicazione sia un professionista dalle mille sfaccettature. Per citare un esempio, se il consulente dovesse costruire una casa, come un ingegnere, ne redigerebbe il progetto operativo; come un architetto, ne disegnerebbe la struttura; come un operaio, la costruirebbe e, come un interior designer, la arrederebbe.

 

Tramite gli spunti di riflessione offerti dai miei colleghi sto iniziando a comprendere il mondo della comunicazione nella sua interezza, consapevole che il percorso di crescita professionale che sto intraprendendo poggia su basi solide acquisite grazie al progetto “La Cantera” di Barabino & Partners.

 

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Contribuire alla formazione sul campo dei giovani è da sempre una vocazione per Barabino & Partners. Per questo, il programma di tirocinio La Cantera è strutturato in modo da coinvolgere i partecipanti rendendoli parte attiva nei progetti di consulenza in comunicazione d’impresa.

La rubrica “Parola ai Giovani” è uno spazio a loro dedicato: la penna (o meglio, la tastiera) va all’entusiasmo, alla curiosità, alla meraviglia di chi intraprende i primi passi di un mestiere, quello del comunicatore, che richiede molta attenzione, grandi capacità e impegno costante. Con l’augurio che qui possano essere raccolti i ricordi dell’inizio di una carriera ricca di soddisfazioni.

categorie: Parola ai Giovani